SFREGIO AL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO IN PIAZZA SS. ANNUNZIATA

Lettera del Presidente Accademia Internazionale Medicea, Luigi Del Fante

Ancora una volta dobbiamo segnalare, purtroppo, un danneggiamento al patrimonio storico-artistico fiorentino: asportato un tassello dal basamento di marmo della statua equestre di Ferdinando I de’ Medici (1602-1607), opera di raffinata fattura di Jean de Boulogne, scultore fiammingo del Cinquecento (meglio conosciuto come Giambologna), ultimata, dopo la sua morte, da Pietro Tacca, suo valente allievo.

Ci siamo accorti del fatto, passando, come di consueto, dalla piazza. E’ saltato subito agli occhi un elemento nuovo in quel contesto: il ‘vuoto’ del tassello asportato, volontariamente, con caduta traumatica, come sembrerebbe di evincere dalla polvere bianchissima (marmo originario) di marmo, in forma di ‘scia’ che si diparte da un punto più denso (punto di caduta, d’urto) e dai piccoli frammenti sparsi di mattone ivi presenti, che contribuivano, insieme alla malta, a legare il tassello al basamento. Infatti questo tassello era stato inserito per ripristinare l’ interezza del basamento stesso che si era venuto deteriorando nei secoli. Ma soprattutto, l’assenza di quel piccolo parallelepipedo di marmo, letteralmente svanito nel nulla, si configura come il risultato di un atto vandalico inammissibile, compiuto, magari, da qualche turista in cerca di ‘souvenir’….

Se poi noi osserviamo attentamente la piazza, vediamo che sia la statua di Ferdinando I, sia le due Fontane, vere ‘meraviglie’, di Pietro Tacca, sono tutti monumenti in qualche modo ‘protetti’ da ringhiere lineari in ferro battuto, essenziali, che cercano di tenere i passanti e i turisti alla giusta distanza di rispetto. Insomma: una protezione ‘discreta’, un invito saggio a rispettare quelle opere d’arte. Un invito, però, che dovrebbe essere ‘integrato’ dalla sensibilità, dall’educazione e dal buonsenso delle persone.

Ritengo, doveroso, anche come Presidente dell’ Accademia Internazionale Medicea di Firenze, da sempre fautrice di Sapienza e Bellezza, stigmatizzare l’accaduto per portarlo a conoscenza di tanti Cittadini, disattenti, perché magari tutti presi dallo smartphone e dai ‘social’, e forse inconsapevoli delle meraviglie che ci circondano, ‘cullandoci’ ogni giorno con discreta dolcezza senza tempo.